Più falchi o colombe in BCE ?

La Bce ha lasciato invariati i tassi di interesse ma ha annunciato che gli acquisti di titoli nell’ambito del programma Pepp verranno condotti ad un “ritmo moderatamente inferiore” rispetto ai due trimestri precedenti. In modo flessibile, in base alle condizioni di mercato, cercando di evitare un inasprimento delle condizioni finanziarie che non è in linea con il suo obiettivo sull’inflazione. Confermate quindi sia la dotazione (1.850 miliardi di euro) che la durata del Pepp almeno fino a marzo 2022.

Christine Lagarde, in conferenza stampa ha spiegato che la riduzione degli acquisti non costituisce un ritiro degli stimoli, bensì una ricalibrazione del piano di acquisti legato all’emergenza pandemica. Inoltre ha affermato che la ripresa economica è “sempre più avanzata e le nostre aspettative sono per il superamento dei livelli di attività pre-pandemia per la fine di quest’anno” aggiungendo il timore di un possibile rallentamento della ripresa per la diffusione globale della variante Delta.

La BCE ha ribadito inoltre l’intenzione a non ritoccare il costo del denaro finché non vedrà l’inflazione raggiungere il 2% ben prima della fine del suo orizzonte di proiezione e in maniera durevole, tollerando eventuali picchi legati a fattori temporanei.

Seguendo le attese, le stime per il 2021 sul Pil dell’Eurozona sono state riviste al rialzo a +5% (da 4,6%). Per il 2022 la previsione di crescita è leggermente scesa 4,6% mentre è confermata la proiezione sul 2023 di +2,1%. Per quanto riguarda l’inflazione europea, le nuove stime sono in leggera risalita e prevedono un 2,2% nel 2021, 1,7% nel 2022 e 1,5% nel 2023.

Il BTP a 10 anni recupera sul mercato con il tasso a 0.67%. Lo spread sul Bund Tedesco è sceso in giornata a 102 da 108. Anche i BTPFutura guadagnano terreno sulle attese di crescita del PIL e analogamente cresce l’interesse per i bond inflation linked quali BTPei e BTPITalia.

Negli USA invece il Beige Book evidenzia un rallentamento della crescita negli Stati Uniti a ‘un ritmo moderato’ , a causa dell’impatto della variante Delta, dei colli di bottiglia nelle catene di fornitura e della carenza di manodopera. Nonostante ciò, alcuni esponenti della banca centrale statunitense, quali ad esempio James Bullard della Fed di St.Louis che teme anche una incipiente bolla immobiliare, si sono pronunciati in favore di un avvio del tapering. I dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione negli Usa risultano pari a 310 mila, inferiori alle attese e sui minimi da inizio pandemia.

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